Investire nella tecnologia per l’agricoltura IoT 4.0
Elevator pitch
Landify consente di aumentare le rese per ettaro fino al 300%, riduce significativamente l’incidenza e il costo del lavoro umano ripetitivo ed è in grado di esercitare maggiore controllo sull’ambiente e ridurre costi, perdite di raccolto, incertezza e ricorso a fitofarmaci.
Value proposition
Grazie alla combinazione delle caratteristiche di elevata automazione e innovatività in ambito agrotecnico, Landify consente un significativo incremento delle rese per ettaro associate ad un drastica riduzione degli impieghi sia di risorse naturali che della forza lavoro necessaria allo sviluppo e manutenzione della produzione. Inoltre, pur mantenendo i pregi di un tipo di coltivazione outdoor, consente un maggiore controllo a tutela della produzione, contrastando gli effetti di episodi naturali avversi e l’aggressione di entità biologiche (predatori e agenti patogeni). Infine consente il drastico abbattimento degli investimenti correlati al ricorso a fitofarmaci, grazie al quale si è in grado di ottenere prodotti meno esposti ad agenti chimici.
Risorse Chiave
Partiamo dal vantaggio di avere “in house” tutte le principali figure chiave, sia nell’ambito dell’ideazione e concettualizzazione strategica e tecnologica che in quella progettuale e tecnico-organizzativa, oltre a disporre di un consolidato team di collaboratori motivati con competenze specifiche nell’automazione, nella robotica e nel coding prototipale.
A queste risorse si aggiunge il valore aggiunto derivante dall’essere parte attiva del progetto europeo UIA e OpenAgri, che oltre a mettere a disposizione gli spazi polifunzionali dell’HUB tecnologico agrotecnico in fase di realizzazione presso la ex Cascina Nosedo di Milano, consentirà l’accesso ai terreni (già assegnati ad OAM e disponibili per la prototipazione) nonché alle risorse Universitarie cittadine, che saranno a disposizione della funzione R&D di OAM nell’ambito del perimetro del progetto stesso.
Struttura dei costi
Sotto il profilo della struttura dei costi, dettagliata nel business plan a cui rimandiamo per un approfondimento analitico, ci troviamo di fronte a tre principali aree di investimento.
Costi generali e di struttura: i principali costi di setup iniziale sono stati già affrontati e fanno parte della dotazione di capitale, anche grazie ai significativi vantaggi derivanti dal risultare iscritti nel registro speciale delle startup innovative. Questo connota l’iniziativa in una postura prospettica di significativo vantaggio in termini fiscali e di accesso alle agevolazioni (private e pubbliche) e al credito agevolato.
Costi di sviluppo: se per un verso i costi relativi alla disponibilità dei terreni e delle strutture necessarie ad ospitare i laboratori e gli uffici sono garantite dalla dotazione del bando OpenAgri, per l’altro è necessario prevedere una remunerazione adeguata alle ambizioni del progetto nei confronti dei talenti coinvolti nella progettazione e nello sviluppo tecnico (sia software che hardware). Queste figure, anche grazie al grande entusiasmo e coinvolgimento nelle finalità del progetto, costituisco risorse che non possono essere sottratte al mercato senza prevedere una adeguata remunerazione e costituiscono l’asse portante delle risorse intangibili dell’azienda in termini di knowledge e competenze specialistiche.
Segmenti di clientela
Il nostro prospect in termini di segmentazione del mercato target è costituito da cluster eterogenei, se per un verso si potrebbe esseri portati a considerare le aziende agricole in senso classico come il segmento di mercato elettivo di riferimento, in realtà diversi fattori ci spingono a pensare all’azienda come una piattaforma “multiple business models and multi-sided”.
Aziende agricole: offrendo un valore facilmente percepibile, in un certa accezione dimostrabile. Fai un investimento iniziale (stimato oggi attorno a 40k euro per ettaro, ammortizzabile su base decennale, che garantisce una marginalità all’azienda attorno al 30-40%) e ti garantisci nel tempo un incremento delle rese (stimato in un fattore 2,5x) associato a un contemporaneo abbattimento dei costi operativi, sia per risorse (acqua e fertilizzanti in primis), del monte ore di forza lavoro necessario alla produzione e caratterizzato da una maggiore certezza correlata all’abbattimento dei rischi di perdita della produzione per eventi avversi.
Industria alimentare, centri di ricerca robotica e/o agrotecnica, consulenza: se il progetto dovesse operativamente confermare le aspettative tecnico-funzionali, al fianco del mercato di sbocco convenzionale, nel tempo, potrebbe essere possibile associare accordi con entità interessate alle implicazioni indirette e agli sviluppi evolutivi potenziali e non ancora espressi.
Investire nel progetto
Il progetto Landify è in fase di seeding, stiamo valutando il percorso migliore per dotarci delle risorse finanziarie e delle competenze necessarie a completare il processo di validazione del prototipo.
L’investimento minimo per la realizzazione di un prototipo MVP è di circa 250.000 euro e il tempo di esecuzione di circa 18 mesi, è possibile consultare il draft del business plan per effettuare una valutazione più approfondita dell’opportunità di investimento.